Le malattie neoplastiche di origine professionale sono nettamente meno frequenti che in passato grazie alla prevenzione primaria e secondaria, attiva da anni in Italia e nei Paesi ad alto reddito.
I Medici del Lavoro devono comunque considerare con la massima attenzione l'esposizione agli agenti cancerogeni del passato e valutare approfonditamente le esposizioni, recenti e attuali, ai nuovi agenti professionali, per i quali l'evidenza di cancerogenicità per l'uomo è certa o probabile. D’altra parte, le malattie neoplastiche di origine non professionale sono in aumento. I progressi nella scienza hanno comunque permesso di mettere a punto raffinate tecnologie che permettono diagnosi precoce e l’individuazione in fase preclinica della predisposizione genetica al cancro. Inoltre, le nuove terapie hanno modificato la storia clinica di molti tipi di neoplasie, migliorandone significativamente la prognosi e, sempre più spesso, portandole a completa guarigione.
Pertanto, il Medico Competente deve essere consapevole che, attualmente, i lavoratori e le lavoratrici che si ammalino di cancro hanno forti probabilità di guarire e, pertanto, possono essere riammessi ad attività realmente produttive, sempre con le dovute cautele e attenzioni. Il prudente inserimento o reinserimento al lavoro di un soggetto che abbia superato la fase acuta della malattia, o che sia stato dichiarato clinicamente guarito dagli specialisti oncologi, permetterà di completare il suo pieno recupero alla vita, con evidenti ricadute positive per lui stesso, per la sua famiglia e per la società, e di assicurargli il diritto costituzionale al lavoro sicuro.
Questo convegno ha quindi l'obiettivo di aggiornare i Medici del Lavoro pugliesi e lucani su tali problematiche di estrema attualità, con un approccio multidisciplinare basato su robuste evidenze scientifiche.